La verità sullo stipendio di un notaio: ecco quanto guadagna davvero

Parlare dello stipendio di un notaio in Italia significa immergersi in una realtà professionale che continua a esercitare grande fascinazione, ma che negli ultimi anni mostra profonde trasformazioni. Dietro l’immagine di una professione elitaria e altamente remunerativa, si nascondono differenze sostanziali dovute all’area geografica, all’esperienza, all’anzianità e soprattutto alle dimensioni dello studio e al volume di atti stipulati ogni anno. Scopriamo come si compone realmente il reddito dei notai, comprendendo quali sono le medie, gli estremi e le variabili che incidono maggiormente sul guadagno.

Reddito medio e distribuzione reale dei compensi notarili

Secondo i dati più recenti forniti dal Consiglio Nazionale del Notariato, il reddito medio lordo annuale di un notaio in Italia si attesta nel 2025 intorno ai 190.000 euro. Questo valore rappresenta una sintesi tra estremi molto distanti: all’interno della categoria convivono sia giovani professionisti agli inizi della carriera, sia notai di lunga esperienza con studi affermati nelle più grandi città italiane. Le statistiche rivelano come il 10% dei notai più affermati superi i 350.000 euro lordi all’anno. Nei grandi centri urbani e in quelli che hanno saputo specializzarsi in segmenti di mercato particolarmente redditizi, alcune figure raggiungono perfino guadagni annui eccezionali, fino a 2.080.000 euro in casi limite, sebbene si tratti di una minoranza molto selezionata.

I dati confermano una notevole disomogeneità: mentre un notaio giovane sotto i 40 anni può aspettarsi un reddito medio lordo annuo tra 90.000 e 110.000 euro, in piccoli centri la cifra può scendere anche sotto i 70.000 euro. Il reddito cresce progressivamente con l’anzianità e l’ampliamento della clientela e, soprattutto, nei contesti dove la richiesta di atti è elevata, come nei principali capoluoghi di regione.

Le rilevazioni di altre fonti, basate anche su dati retributivi raccolti da portali di settore come Talent.com e Jobbydoo, evidenziano valori medi leggermente differenti, con stime attorno ai 120.000 euro lordi annui e, in alcuni casi, fino a 265.000 euro lordi. Tuttavia, queste differenze si spiegano con la composizione del campione, il livello di esperienza e la regione di appartenenza, mostrando quanto la professione sia segmentata dal punto di vista economico.

Quanto si guadagna davvero “in tasca” ogni mese?

Per avere un’idea più concreta di quello che rimane realmente a un notaio, occorre distinguere tra lordo e netto. Infatti, dalle cifre lorde vanno detratte imposte, contributi previdenziali, i costi di gestione dello studio e le spese per dipendenti o collaboratori. Nel 2025, il guadagno mensile netto di un notaio oscilla in media tra 4.000 e 8.000 euro, se si considerano le posizioni standard, ma può superare decisamente queste cifre negli studi più ricchi delle grandi aree urbane. Alcune fonti indicano un range, per le situazioni di maggiore successo, che va dai 5.000 ai 30.000 euro netti al mese.

Il sito Jobbydoo traduce queste variazioni in una forchetta che parte da 2.800 euro al mese (per le situazioni più modeste) fino a 23.750 euro mensili per i casi di successo più marcati. Questi importi dipendono fortemente dal volume di atti stipulati, dalla clientela (privati, aziende, enti pubblici) e dallo standing dello studio. Da notare che le posizioni iniziali, tipiche di un neo-notaio appena abilitato, possono prevedere un reddito prossimo a 60.000 euro lordi annui, soglia che si alza sensibilmente con il passare degli anni e l’acquisizione di una solida reputazione professionale.

Fattori che influenzano il guadagno notarile

A incidere in maniera determinante sullo stipendio di un notaio sono diversi fattori, spesso sottovalutati dall’opinione pubblica:

  • Area geografica: lavorare nei grandi centri urbani o in aree dove il mercato immobiliare e il tessuto economico sono dinamici consente di stipulare un maggiore numero di atti ad alto importo. Al contrario, le province più piccole o svantaggiate offrono minori opportunità e un volume d’affari più contenuto.
  • Anzianità ed esperienza: notai esperti con uno studio consolidato possono contare su una clientela fidelizzata e su rapporti storici che garantiscono un flusso costante di richieste, mentre chi inizia deve spesso affrontare anni di investimenti con margini più bassi.
  • Specializzazione: concentrarsi su settori redditizi (compravendite immobiliari di pregio, operazioni societarie, pratiche ereditarie complesse) amplifica la redditività di ogni singolo atto.
  • Efficienza organizzativa: disporre di un team efficiente e di strumenti tecnologici avanzati permette di gestire un volume maggiore di pratiche, ottimizzando tempi e minimizzando errori.
  • Normativa e regolamentazione: variazioni a livello legislativo, concorrenza tra professionisti e nuove tecnologie possono influire sul carico di lavoro e sulle opportunità di mercato.

La percezione della professione tra realtà, miti e nuove sfide

Nonostante la diffusa convinzione che quella del notaio sia una professione sempre dorata, la realtà racconta una situazione più complessa. Certamente il notaio continua a essere tra le professioni autonome meglio retribuite in Italia, ma il mito del “milionario garantito” non corrisponde al vero nella maggior parte dei casi. I dati confermano che vi sono notai capaci di incassare cifre molto elevate, specie in aree metropolitane ad alta densità e con forti rapporti con il settore degli affari, ma nella fascia più ampia si collocano guadagni medio-alti, soggetti però a costi elevati e responsabilità giuridiche considerevoli.

L’accesso alla professione resta altamente selettivo: il percorso prevede una laurea in giurisprudenza, anni di tirocinio, il superamento di uno dei concorsi più difficili del panorama italiano e ingenti investimenti per l’avvio dello studio, rendendo la professione notarile accessibile solo a una cerchia ristretta di candidati estremamente preparati.

L’ingresso delle nuove tecnologie, come la digitalizzazione degli atti e la semplificazione delle pratiche, oltre all’aumento della concorrenza nei grandi centri e al progressivo invecchiamento della categoria, stanno modificando il panorama. La professione resta solida, ma i margini si assottigliano soprattutto per i giovani professionisti e in contesti a bassa densità demografica.

In conclusione, il guadagno di un notaio in Italia è sicuramente elevato rispetto alla media nazionale, ma mostra una variabilità enorme a seconda delle circostanze personali e del contesto operativo. Le cifre milionarie esistono, ma rappresentano casi di eccellenza e non la normalità diffusa all’interno della categoria, che invece si attesta su livelli molto alti ma realistici per una professione di così grande responsabilità e complessità.

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