Attenzione a questo ingrediente nel tuo detergente: è tossico per la tua salute e l’ambiente

Una delle principali preoccupazioni per la salute e l’ambiente legata all’uso dei comuni detergenti domestici riguarda la presenza di ingredienti tossici nei loro componenti. Spesso, dietro la promessa di una pulizia perfetta e profumata, si nascondono sostanze chimiche che possono rappresentare un vero pericolo sia per chi li utilizza sia per l’ecosistema. Queste sostanze, largamente impiegate dall’industria per migliorare le performance dei prodotti o per prolungarne la conservazione, meritano una particolare attenzione per il loro impatto su persone e natura.

I principali ingredienti tossici nei detergenti

Nei comuni detergenti si trovano diversi ingredienti che dovrebbero destare preoccupazione. Tra i più noti e studiati, vi sono:

  • Ftalati: spesso impiegati per fissare le profumazioni artificiali, sono stati associati a interferenze ormonali, effetti allergici e potenziali danni alla fertilità. La loro presenza è particolarmente subdola perché possono essere elencati come “fragranza” o “profumo” nelle etichette, rendendo difficile individuarli. Oltre a disturbi ormonali, possono causare mal di testa e irritazioni cutanee o oculari, senza dimenticare gli effetti negativi sulla fauna acquatica qualora vengano dispersi nell’ambiente acquatico.Ftalati
  • Triclosan: utilizzato per le proprietà antibatteriche, è considerato un forte interferente endocrino e il suo impiego è stato vietato in diversi paesi per via dei rischi legati alla resistenza batterica e al possibile impatto sulla salute umana. Può inoltre favorire la formazione di batteri resistenti agli antibiotici.Triclosan
  • SLS e SLES (Sodium Lauryl Sulfate e Sodium Laureth Sulfate): questi solfati vengono aggiunti per la capacità di generare schiuma durante il lavaggio, ma sono noti per provocare irritazioni della pelle e delle vie respiratorie, oltre alla potenziale presenza di impurità come il 1,4-diossano, considerato cancerogeno .
  • Candeggina (ipoclorito di sodio): una delle sostanze più comuni nelle case italiane per le sue proprietà disinfettanti, è anche una delle più critiche per la salute. L’esposizione prolungata può provocare asmi, irritazioni cutanee e delle vie respiratorie. Il rischio aumenta quando viene miscelata con altre sostanze come l’ammoniaca, rilasciando pericolosi gas tossici .
  • Profumi sintetici: non solo sono una delle principali cause di allergie da contatto e dermatiti, ma alcune molecole – come il benzyl salicylate – agiscono anche come interferenti endocrini. Sostanze come limonene, linalool e geraniol sono responsabili di impatti ambientali e sensibilizzazioni cutanee .
  • Conservanti come benzisothiazolinone, methylisothiazolinone e phenoxyethanol: impiegati per evitare la proliferazione microbica, sono all’origine di molte allergie, e su alcuni di essi pesano sospetti di tossicità endocrina .
  • Formaldeide: utilizzata per le sue proprietà disinfettanti e antimuffa, può avere effetti molto negativi sulla salute se inalata o a seguito di un’esposizione cronica .
  • Solventi come l’isopropyl alcohol: impiegati per sciogliere altri ingredienti, non sono particolarmente pericolosi per l’uomo ma rappresentano un problema rilevante per l’ambiente .

Effetti sulla salute: i rischi principali

I sintomi determinati dall’esposizione a queste sostanze variano notevolmente in base alla durata, alla quantità e alla modalità di contatto. Tuttavia, i principali rischi includono:

  • Irritazioni cutanee ed oculari: molti tensioattivi come SLS o candeggina possono causare dermatiti e arrossamenti, soprattutto se maneggiati senza guanti.
  • Reazioni allergiche: profumi e conservanti sintetici sono spesso responsabili di allergie che si manifestano con orticaria, prurito, rossori e, nei casi più gravi, vere e proprie crisi respiratorie.
  • Disturbi respiratori: inalare vapori di candeggina, ammoniaca o sostanze volatili rilasciate dai detersivi può provocare tosse, asma e negli individui più vulnerabili, come i bambini, danni permanenti alle vie aeree .
  • Interferenze ormonali: alcuni ingredienti, tra cui i ftalati e vari conservanti, sono oggi riconosciuti come interferenti endocrini, in grado di alterare l’attività ormonale anche con esposizioni molto basse.
  • Sensibilizzazione a lungo termine: esposizioni ripetute possono portare a una sensibilizzazione permanente della pelle o dell’apparato respiratorio, amplificando il rischio con il passare del tempo .

Impatto ambientale: cosa succede dopo lo scarico?

Gran parte dell’attenzione verso gli ingredienti tossici nei detergenti è motivata non solo dalle conseguenze per la salute ma anche dall’impatto sull’ambiente. Sostanze come candeggina, SLS, conservanti e profumi sintetici sono spesso scarsamente biodegradabili e, attraverso lo scarico nelle acque reflue domestiche, possono:

  • Alterare il normale equilibrio degli ecosistemi acquatici, inibendo la crescita di microrganismi benefici e provocando effetti negativi su pesci e altre specie acquatiche.
  • Favorire l’accumulo di composti tossici all’interno delle catene alimentari, con potenziali ritorni anche per la salute umana attraverso il consumo di pesce o vegetali contaminati.
  • Aumentare la presenza residua di sostanze persistenti nell’ambiente, data la difficoltà di smaltimento di composti come i ftalati, i solventi sintetici e alcune classi di conservanti .
  • Generare residui di microinquinanti che, una volta dispersi, si accumulano nel suolo o nell’acqua interferendo con le dinamiche naturali degli ecosistemi.

I prodotti a base di tensioattivi sintetici, in particolare, hanno dimostrato di essere tra i principali responsabili dell’inquinamento delle acque interne e marine, accentuando fenomeni pericolosi come l’eutrofizzazione e la diminuzione della biodiversità acquatica.

Sostituire gli ingredienti problematici: soluzioni e alternative

L’attenzione crescente ai rischi legati agli ingredienti pericolosi ha promosso la progettazione di detergenti più sicuri, biodegradabili e privi di sostanze riconosciute come tossiche. Tuttavia, la consapevolezza del consumatore è fondamentale.

Consigli pratici per la scelta e l’uso dei detergenti:

  • Leggere sempre l’etichetta e cercare prodotti che riportano la lista completa degli ingredienti, evitando quelli che contengono le sostanze elencate come rischiose.
  • Preferire prodotti ecologici o “ecobio”, riconoscibili da certificazioni ufficiali e da una composizione più semplice e naturale.
  • Utilizzare detergenti naturali, come l’acido citrico (maneggiato con moderazione), il bicarbonato di sodio e il sapone di Marsiglia, per la maggior parte delle pulizie domestiche.
  • Limitare l’uso della candeggina nel quotidiano, riservandolo a situazioni di reale necessità e mai miscelandolo con altre sostanze chimiche.
  • Se possibile, aerare sempre i locali dopo la pulizia e indossare guanti per ridurre il contatto cutaneo con i detergenti.

Un’informazione corretta e aggiornata sulle reali proprietà degli ingredienti è essenziale per una scelta responsabile che difenda sia la propria salute sia quella dell’ambiente in cui viviamo. Ridurre l’utilizzo di prodotti contenenti ftalati, triclosan, solfati e profumi di sintesi è un passo importante per vivere in maniera più sicura e sostenibile.

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